La terza edizione del Festival di Sanremo condotta da Amadeus in tandem con Fiorello: il conduttore esce allo scoperto.
Il ticket composto da Amadeus in qualità di direttore artistico e conduttore e dal suo sodale Fiorello sarebbe al capolinea: lo ha rivelato lo stesso presentatore del Festival di Sanremo, spiegando che non ci sarà una terza edizione che lo vedrà al timone dello spettacolo. Dopo aver ringraziato Teresa De Santis e Stefano Coletta, infatti, Amadeus dice basta.
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Il festival, per il direttore artistico delle ultime due edizioni, “è un evento, un progetto, non è un programma tv. Quindi tra qualche anno, quando ne avrò 70, magari ne possiamo riparlare”. Insomma, per il momento può bastare e alla vigilia della finale si tirano i primi conti con “nove canzoni di Sanremo già nella top ten”, qualcosa di insperato prima di iniziare.
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“Un atto eroico della Rai”, ha invece definito questa edizione del Festival il direttore di Raiuno, Stefano Coletta. Quindi ha proseguito: “Lo rivendico con grande forza e serietà per questa operazione culturale. Abbiamo risposto agli appelli dei politici e degli italiani dando un segnale forte con un intrattenimento sobrio. Con grande coraggio, nobiltà e sintonia con il Paese: un Festival epico”.
Un festival, quello di quest’anno, che piace soprattutto alle nuove generazioni, che è riuscito a catturare un pubblico diverso e che è sicuramente molto più social. Traccia un bilancio dei dati Elena Capparelli, responsabile di RaiPlay: “Sanremo piace al pubblico digitale. Soprattutto alle fasce più giovani, quelle 15-24 e 25-34 anni cresciute del 120% rispetto alle fruizioni del 2020. Nell’on demand si registra un 90% in più”. Cambia il modo di guardare il Festival, un po’ come cambia in generale il modo di fruire del mezzo televisivo: pochi i fedelissimi che restano attaccati allo schermo, molti di più quelli che “scelgono” cosa guardare. Per stare al passo coi tempi e consolidare questo dato, la strada è tracciata. Ma “Ama e Fiore” non ci saranno.