A partire da venerdì sei Regioni verranno spostate in zona arancione per via dell’aumento dei casi di covid: nuove restrizioni in arrivo.
Attualmente sono poste in zona arancione: Abruzzo, Liguria, Toscana, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Sicilia, Umbria. Se confermate le ipotesi di queste ultime ore, si aggiungerebbero: Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Marche e Piemonte. In Lombardia già quattro comuni sono stati inseriti in zona rossa per l’aumento di casi e di decessi legati alla diffusioni di nuove varianti.
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La diffusione delle varianti è la preoccupazione principale degli esperti, visto anche le conseguenze che queste hanno causato agli altri Paesi dell’Europa. Qualche giorno fa il consigliere di Roberto Speranza, Walter Ricciardi, ha proposto un lockdown totale di due settimane per interrompere sul nascere la diffusione delle varianti ed evitare problemi più gravi successivamente. Una proposta che ha diviso il mondo scientifico e l’opinione pubblica, ma che potrebbe essere una soluzione efficace per quanto dolorosa.
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Intervistato sulla necessità di misure più rigide, il primario dell’ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli, ha dichiarato: “siamo tutti d’accordo che vorremmo tutti riaprire, ma io mi ritrovo di nuovo un reparto invaso da nuove varianti, e questo riguarda tutta l’Italia e questo fa facilmente prevedere che a breve avremo problemi più seri”. Parlando degli effetti di queste varianti, poi ha aggiunto: “Le avvisaglie vengono guardando cosa sta succedendo in altri paesi europei e le varianti. Le varianti ci sono e sono maggiormente contagiose e quindi hanno maggiore capacità a diffondersi in situazioni che non si ristendono sicure. E’ spiacevole ma è un dato di fatto. Questa è la realtà intorno a cui è inutile fare chiacchiere”.
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