Dopo lo scoppio di un focolaio nel reparto geriatria dell’ospedale di Rovigo s’indaga sui due infermieri no vax.
Sui due dipendenti è stato aperto un procedimento disciplinare volto ad appurare il loro coinvolgimento nella diffusione del contagio all’interno del reparto geriatrico. Sapendo che la notizia avrebbe generato una bufera mediatica nei confronti dei due infermieri, il direttore della Ulss 5 di Rovigo, Antonio Campostella, ci ha tenuto a precisare che attualmente la correlazione tra la positività dei due dipendenti dell’ospedale e dei pazienti non è stata dimostrata. Campostella ha successivamente aggiunto: “sarà valutato se ci sono elementi per una segnalazione dei due dipendenti, o comunque per un provvedimento”.
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Non utilizza mezzi termini nel commentare l’accaduto il virologo Roberto Burioni, il quale auspica che dopo quanto accaduto a Rovigo il governo prenda una decisione definitiva sulla vaccinazione del personale sanitario: “Spero che una priorità per il nuovo Governo sia mettere fine a questa inaccettabile vergogna dei sanitari che rifiutano il vaccino mettendo a rischio i loro pazienti”.
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Entrando nello specifico della vicenda, Burioni scrive su Twitter: “Venti anziani infettati a Rovigo: si indaga su due operatori che hanno rifiutato il vaccino. Focolaio al reparto di geriatria, i degenti sono tutti asintomatici. Il direttore generale: ‘La vaccinazione è libera, valuteremo se vi sono elementi per una segnalazione’. Non va bene”.
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