Con la Legge di Bilancio 2021, l’Inps proroga lo scivolo pensionistico per dipendenti privati conosciuto come isopensione.
L’isopensione è stata introdotta nel 2012 dalla Legge Fornero e consiste nella possibilità di trovare un accordo sindacale tra il lavoratore con contratto a tempo indeterminato che abbia raggiunto i requisiti e la ditta che lo ha messo sotto contratto. Questa inizialmente prevedeva che il lavoratore che avesse raggiunto i requisiti contributivi o anagrafici, poteva richiedere il pensionamento anticipato a quattro anni dal raggiungimento della soglia di anzianità. Nel 2017 l’anticipo pensionistico è stato portato a 7 anni per il triennio 2018-2020 ed ora è stato prorogato per il triennio 2021-2023.
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A differenza degli altri scivoli pensionistici, l’isopensione non è una possibilità offerta solamente dallo Stato. Affinché si possa accedere a tale diritto, infatti, è necessario che si verifichino delle condizioni interne all’azienda per cui si lavora. In primo luogo la ditta, con più di 15 dipendenti, si deve trovare in esubero di personale e nella condizione di volerlo rinnovare. A quel punto si stipula un contratto con i sindacati per fare accedere allo scivolo pensionistico quei dipendenti che ne hanno i requisiti: 60 anni di età o 41 e 10 mesi di contributi nel caso delle donne o 42 e 10 mesi per gli uomini.
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Qualora esistano queste condizioni, sarà l’azienda a farsi carico delle mensilità per i 7 anni che separano il lavoratore dal raggiungimento della soglia di anzianità. L’azienda dunque verserà ai dipendenti esodati sia lo stipendio che i relativi contributi. Si tratta di una misura che consente all’azienda di rinnovare il personale e ai dipendenti di mantenere un ingresso fisso anche se non più occupati.
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