Danielle, madre di Chiara Insidioso, ha lanciato un appello su Facebook chiedendo allo stato un aiuto per assistere la figlia nel recupero.
Subito dopo l’aggressione la polizia ha portato avanti le indagini ed ha trovato le prove per incastrare Falcioni per l’aggressione. L’uomo è stato condannato in primo grado a 20 anni di carcere, pena che è stata ridotta successivamente a 16 anni in secondo grado. Dopo un anno la giovane si è svegliata dal coma ed ha cominciato un lungo percorso riabilitativo che continua ancora oggi.
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L’entità dei danni cerebrali riportato in seguito all’aggressione ed il lungo periodo di coma avevano fatto pensare che Chiara potesse rimanere in stato vegetativo, ma la sua voglia di tornare a vivere è stata più grande della violenza subita e la ragazza, oggi 26enne, continua a fare progressi. Per raggiungere uno step successivo, però, ha bisogno di una struttura che glielo permetta.
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Proprio questa esigenza ha spinto la madre Danielle a lanciare un appello: “Mia figlia non è in stato vegetativo, ha bisogno di una struttura riabilitativa adatta alle sue necessità, perché ha ancora tanto da recuperare”, spiega la donna a News Mediaset, aggiungendo: “Chiara capisce due lingue, riesce ad usare il pc e lo smartphone ed anche a scrivere a penna”. Adesso c’è bisogno, però, di un ulteriore aiuto, una struttura che le permetta di essere in parte autosufficiente: “Ha voglia di vivere, non ha ricevuto giustizia… La vera pena la sta scontando mia figlia”.
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