In vista delle pensioni del 2021 è stato avviato un ricalcolo che porterà ad alcuni un mini conguaglio nell’assegno mensile.
Tramite la Legge di Bilancio 2021 è stato ufficializzato che anche per il prossimo anno l’adeguamento degli assegni sarà bloccato. Il governo ha offerto una perequazione del 100 % solamente ai pensionati destinatari dell’importo pensionistico fino a quattro volte minimo. Inevitabile, dunque, che i pensionati siano scontenti della situazione e si lamentino per un trattamento che non è considerato equo.
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Secondo quanto rivelato da alcune statistiche, nel 2020 c’è stato un aumento del costo della vita pari allo 0,4%, anche se il calcolo di fine anno presentato dal Sole 24 Ore attesta questo aumento ad un definitivo 0.5%. Sebbene l’adeguamento degli assegni sia stato bloccato in sede governativa fino al 2022, l’Inps ha fatto sapere con una circolare che si sta effettuando un ricalcolo dell’assegno in vista del prossimo anno, con un mini-conguaglio per tutti i pensionati.
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Si apprendere, però, che questo mini-conguaglio equivale esclusivamente allo 0,1%. Considerando l’inflazione con i dati presentati dal Sole 24 Ore dunque, su un’assegno di 1000 euro, ci sarebbe dovuto essere un aumento dello 0,5% dunque sarebbe dovuto essere di 1005 euro. Considerando l’aumento, dunque, l’Inps concederà una cifra una tantum in una delle 13 mensilità. Chi prende 1000 euro, dunque, per un mese ne prenderà 1013. Se alla fine del prossimo anno non ci sarà una rivalutazione degli assegni, le cifre non aumenteranno di un centesimo. L’inflazione da applicarsi nel 2021, infatti, è pari a zero.
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