In una lettera inviata al settimanale ‘Giallo’, Antonio Logli si professa ancora innocente e manda un messaggio alla moglie, chiedendole di tornare.
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Lo scorso luglio 2019, Antonio Logli è stato condannato a 20 anni di carcere per l’omicidio e l’occultamento del cadavere della moglie. A fare sospettare di lui è stata la relazione che l’uomo intratteneva con l’attuale compagna Sara Calzolaio. Secondo gli inquirenti e i giudici, Roberta avrebbe scoperto il tradimento e Antonio l’avrebbe uccisa. Il condannato, però, continua a sostenere una versione dei fatti differente da quella che è emersa in tribunale. Dice di non aver ucciso la moglie e ritiene che possa essere scappata poiché da tempo scontenta della propria vita.
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L’uomo ha provato a fare emergere la propria verità anche in una recente lettera indirizzata al settimanale ‘Giallo‘, pubblicata nell’ultimo numero della rivista di approfondimento di cronaca nera. In questa Logli scrive: “Mi hanno dipinto come un mostro e continuano a farlo. Ma non tengono conto che sono stato il primo a essere preoccupato per la sorte di Roberta e lo sono tutt’oggi”. Insomma Antonio continua a sostenere che la moglie è scappata e teme che qualcuno possa tenerla in ostaggio.
Successivamente, infatti, scrive: “E’ vero che ho una compagna, ma ciò non toglie che a lei, Roberta, voglio un bene dell’anima. E’ la madre dei miei figli, non potrebbe essere diversamente. Temo per lei, spero che sia viva e non ci sia nessuno che le impedisca di tornare”. In conclusione Logli rivolge un appello proprio a Roberta: “Alessia e Daniele hanno bisogno di lei. Anzi, se potesse leggere o vedere il vostro giornale, le chiedo di tornare. Noi l’aspettiamo e tutto si risolverebbe”.