Secondo il virologo Palù il 95% dei contagiati di Covid sarebbero asintomatici, le sue affermazioni però sono smentite dai dati dell’ISS.
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Il secondo punto, a suo avviso, è che al momento non vi sia certezza se questi positivi asintomatici siano effettivamente contagiosi: “è certo che queste persone sono state contagiate, cioè sono venuti a contatto con il virus, ma non è detto che siano contagiose, cioè che possano trasmettere il virus ad altri”. Il virologo sottolinea che con i test al momento a disposizione non è possibile verificare in tempo se qualcuno ha una carica virale tale da essere contagioso: “con i test a disposizione, non è possibile stabilirlo in tempi utili per evitare i contagi”.
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Il virologo dice infine che l’unico dato utile per capire quanto sia grave la situazione è il numero di pazienti in terapia intensiva. Proprio quello, infatti, è il dato che il Comitato tecnico-scientifico guarda per decidere quali misure applicare per limitare il contagio. Tuttavia nelle affermazioni del virologo ci sono delle inesattezze statistiche. Non tanto sul fatto che i test non permettano di capire in tempo la carica virale per evitare il contagio, quanto sulle percentuali degli asintomatici.
Questo, almeno, da quanto si evince dall’ultimo report pubblicato dall’ISS a riguardo. Il report in questione, pubblicato il 17 ottobre con il titolo ‘Epidemia COVID-19. Aggiornamento nazionale 13 ottobre 2020‘, riporta le percentuali dei contagiati, degli asintomatici e le loro condizioni di salute. Consultando il report è possibile vedere facilmente che il numero di asintomatici è al 55%, poi ci sono i pauci-sintomatici al 17%, i lievi al 24% ed i critici al 4%. Il messaggio di non cadere nell’isteria, dunque, rimane valido, ma la situazione è lievemente più grave di quella presentata dal virologo.
Come detto l’isteria è sconsigliata ed al momento ingiustificata. La tabella dell’ISS, sebbene non concordi statisticamente con le affermazioni di Palù, mostra comunque un quadro clinico decisamente migliore rispetto a quello di inizio anno. Ecco cosa scrive l’ISS per spiegare i risultati riassunti nella tabella che trovate qui sopra:
“La Figura 17 mostra il cambiamento nel tempo del quadro clinico riportato al momento
della diagnosi dei casi confermati di COVID-19. Mentre nelle prime settimane
dell’epidemia si riscontrava una maggiore percentuale di casi severi, critici e di casi già
deceduti al momento della diagnosi (diagnosticati mediante tamponi effettuali postmortem), con il passare del tempo, si evidenzia, in percentuale, un netto incremento dei casi asintomatici o pauci-sintomatici e una marcata riduzione dei casi severi e dei
decessi. La percentuale degli asintomatici rispetto al totale dei casi diagnosticati è
leggermente diminuita nell’ultima settimana, mentre è in leggero aumento la
percentuale dei casi con stato clinico lieve al momento della diagnosi”.