Irina, donna russa di 44 anni e mamma di due figli, è morta in casa da sola 11 anni dopo aver riportato danni permanenti in un terrificante incendio.
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Ad un tratto sul palco sono stati accesi anche dei fuochi pirotecnici, le scintille hanno generato un incendio che è partito dal tetto della struttura ed ha letteralmente distrutto il locale. Quella notte ci sono stati molti morti e feriti: alcuni sono stati uccisi dalle fiamme, altri dalle persone che cercavano di scappare e mettersi in salvo. Quella della discoteca di Perm è considerata la più grande tragedia avvenuta nella Russia post sovietica. Irina è stata una delle vittime e 11 anni dopo si aggiunge alle 156 persone morte quella sera.
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Sebbene fosse sopravvissuta all’incendio, le condizioni di Irina erano gravi: la donna presentava ustioni sul 60% del corpo, una frattura alla mascella e la paralisi degli arti inferiori. I danni riportati erano così gravi che la famiglia è stata costretta a pagarle delle cure in una clinica specializzata in Germania. Dopo diversi anni di cure, i familiari si sono trovati nell’impossibilità di affrontare le spese e la donna è tornata in Russia.
Il marito, scampato all’incendio perché si trovava fuori dal locale a fumare una sigaretta, ha cercato invano per anni di trovare fondi per curarla. Quest’anno, a causa delle restrizioni per il Coronavirus, Irina è rimasta da sola in casa con il marito ed i figli. Le sue condizioni di salute sono peggiorate ulteriormente ed alla fine è morta. Parlando del dramma della figlia, la madre ha dichiarato: “Irina ha provato esclusivamente dolore per 11 anni. Voglio ricordarla com’era quando era ancora in vita”. L’anziana madre ha poi spiegato che a causa delle restrizioni lei ed il padre non sono potuti starle accanto.