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Decreto Rilancio, fondo perduto: come ottenere il contributo

Ecco com’è possibile richiedere ed ottenere il contributo di 1000 e 2000 euro per i contributi a fondo perduto previsto dal Decreto Rilancio: ecco tutti i passaggi

Novità importanti per quanto riguarda l’erogazione dei contributi a fondo perduto a favore delle imprese previsto dal Decreto Rilancio. Il direttore Ernesto Maria Ruffini, che guida l’Agenzia delle Entrate, ha svelato i passaggi specifici per ottenere il contributo a favore delle imprese e delle partite Iva che hanno avuto grossi problemi economici in seguito al lockdown. Il procedimento sarà possibile richiederlo attraverso un modello (dal primo giugno al 15 giugno) che potrà essere effettuato attraverso il canale telematico Entratel oppure con una procedura web che l’Agenzia attiverà all’interno del portale Fatture e Corrispettivi del sito www.agenziaentrate.gov.it

Così successivamente la richiesta del Bonus a fondo perduto potrà essere effettuata compilando un’istanza da presentare tra il 15 giugno e il 24 agosto. Per richiederlo potrà usare un software e il canale telematico Entratel/Fisconline oppure una procedura web, nell’area riservata del portale Fatture e Corrispettivi. Ciò è possibile farlo anche grazie ad intermediari che ha già delegato al suo Cassetto fiscale o al servizio di Consultazione delle fatture elettroniche. Inoltre, è possibile accedere con una procedura con le credenziali Fiscoonline o Entratel dell’Agenzia oppure tramite Spid, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, oppure mediante la Carta nazionale dei Servizi (Cns).

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Decreto Rilancio, fondo perduto: come si calcola

Inoltre, il sistema dell’Agenzia effettuerà due elaborazioni successive per i controlli formali e sostanziali. L’esito delle due elaborazioni sarà comunicato con apposite ricevute restituite al soggetto dopo che ha inviato l’istanza. Può essere richiesto dalle imprese, dalle partite Iva o dai titolari di reddito agrario.

Il “Decreto Rilancio”, poi, rivela che il Bonus a fondo perduto non riguarda i soggetti la cui attività risulta cessata nella data di presentazione della domanda; quelli, invece, iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria (le cosiddette casse previdenziali); gli intermediari finanziari e le società di partecipazione (art. 162-bis del Tuir); i soggetti che fruiscono del bonus professionisti e del bonus lavoratori dello spettacolo introdotti dal Decreto Cura Italia e gli enti pubblici (art. 74 del Tuir).

Il contributo è  riconosciuto per un importo non inferiore a 1000 euro per le persone fisiche e a 2000 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche. Bisogna avere requisiti specifici: il primo è quello di aver conseguito nel 2019 ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro. Il secondo, invece, riguarda l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 sia inferiore ai due terzi dell’analogo ammontare del mese di aprile 2019.

Infine, si calcola così. Alla differenza fra il fatturato e i corrispettivi del mese di aprile 2020 e il valore corrispondente del mese di aprile 2019 si applica una specifica percentuale in relazione all’ammontare di ricavi e compensi: 20% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 non superano la soglia di 400mila euro; 15% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 non superano la soglia di 1 milione di euro; 10% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 non superano la soglia di 5 milioni di euro.

Salvatore I

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