Il governo della Corea del Sud si è visto costretto a ristabilire il lockdown nella capitale Seul, in seguito ad un aumento repentino di casi di contagio.
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Purtroppo, però, un paio di giorni fa è stato registrato un aumento record di casi a Seul. Onde evitare una nuova diffusione di massa del virus, il governo ha stabilito un nuovo lockdown di due settimane. Già da ieri dunque è stato effettuato un passo indietro rispetto alle libertà concesse in questo periodo.
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Il ministro della sanità Park Neung-hoo ha annunciato la chiusura di parchi, musei e gallerie d’arte. Le aziende sono invitate a ristabilire nuovamente il lavoro da remoto dei dipendenti ed i cittadini non potranno recarsi in luoghi in cui c’è la possibilità che si creino assembramenti: vietati dunque centri commerciali, bar, ristoranti e locali. Al momento la misura restrittiva riguarda la sola Seul, ma nella capitale vivono circa la metà dei 52 milioni di abitanti della Corea del Sud.
Un simile precedente invita a riflettere e pone maggiore attenzione su quelle che sono le regole di sicurezza condivise dal governo. Bisogna rispettare il distanziamento sociale, mettere le mascherine e sanificare tutti gli ambienti, senza tralasciare nulla. Una nuova chiusura, infatti, acuirebbe i danni già ingenti causati all’economia dalla pandemia.