Giovanni Impastato è il fratello minore di Peppino: sin dalla morte del fratello ne ha portato avanti eredità ed ideali, continuando la sua lotta alla mafia.
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Giovanni Impastato, insieme alla mamma Felicia, è diventato il punto di rifermento per tutti coloro che non accettavano più di rimanere in silenzio di fronte alle nefandezze della mafia. Ispirato dalla vita e dall’esempio di Peppino, il ragazzo siciliano è stato uno dei promotori del cambiamento di mentalità che ha condotto quella generazione di siciliani a sollevare la testa. Proprio la sua testimonianza e la sua collaborazione con il Centro Siciliano di Documentazione di Palermo sono stati fondamentali per dimostrare la matrice mafiosa dell’assassinio del fratello.
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Nel 1970 proprio il Centro Siciliano organizza insieme a Giovanni la prima manifestazione anti mafia d’Italia, parteciperanno in 2000 persone. La manifestazione viene ripetuta ogni anno il 9 maggio, giorno in cui Peppino è stato assassinato. Dal 1980 sino al 2002, gran parte dell’impegno di Giovanni è stato rivolto al processo per l’omicidio del fratello. Nel 1984 infatti viene confermata la matrice mafiosa dell’assassinio, ma viene attribuito ad ignoti. Solo nel 1996, quando Vito Palazzolo indica in Badalamenti il mandante dell’assassinio Impastato si procederà contro il boss di Cinisi per l’omicidio. La condanna giungerà nel 2002.