Ottenere un vaccino efficace contro il Coronavirus non sarà impresa facile, per questo la comunità scientifica sta portando avanti un piano B.
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In queste settimane si è parlato della possibilità di giungere ad un vaccino efficace entro il 2021. Ipotesi che però appare abbastanza ottimistica considerando il fatto che generalmente per svilupparne uno ci vogliono dai 5 ai 10 anni. Questo perché un vaccino deve funzionare all’interno di un organismo complesso ed è dunque complicato dire con certezza come reagirà nei vari soggetti.
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Gli esperti più cauti informano della possibilità che il vaccino possa anche non essere trovato. L’esempio più noto è quello dell’Hiv, per il quale ancora oggi non esiste una panacea che lo elimini dall’organismo. Tuttavia proprio dall’esempio dell’Hiv arriva anche una buona notizia. Oggi, infatti, grazie agli antivirali chi si ammala di Aids non è più in condannato a morte, ma può convivere con il virus.
Non a caso la ricerca medica in questi mesi si è mossa pure per la ricerca di una cura. Al momento il Redemsivir (farmaco per l’ebola) ha dato buoni risultati, così come la terapia al plasma. Sembra funzionare, ma con effetti collaterali sul ritmo cardiaco, anche l’idrossiclorichina. Mentre la clorichina si è mostrata efficace solo sulle fasi iniziali della malattia. Al momento sono 273 le terapie al vaglio, da una di queste potrebbe uscire una cura.