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Mezzi pubblici, come ci si sposterà dopo l’emergenza Coronavirus

Come cambierà il nostro modo di spostarci sui mezzi pubblici quando comincerà la famigerata fase 2 di convivenza con il Coronavirus. 

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Una delle domande che si fanno tutti i cittadini italiani, in vista della famigerata fase 2 è come ci si sposterà. Soprattutto chi vive in grandi città come Roma o Milano e, solitamente, usa i mezzi pubblici per spostarci, non vede possibile un ritorno alle condizioni di prima. Mezzi pieni di persone stipate all’interno, veri e proprio assembramenti estremamente pericolosi. Come riporta La Repubblica quindi dal 4 maggio la ripartenza dovrà essere molto graduale con vetture e vagoni della metropolitana contingentati e a numero chiuso.

Come cambieranno i mezzi pubblici?

Non si potrà salire in massa su autobus e metropolitane quando si ricomincerà a tornare lentamente alla vita normale. Ci sarà un numero massimo di passeggeri che potranno salire sui mezzi pubblici e si chiederà di salire solo dalla porta anteriore per controllare quante persone saranno sugli autobus ad esempio. Come abbiamo già detto spesso, un ritorno alla normalità come ce la ricordavamo prima di marzo non sarà possibile. Milioni di persone non potranno più muoversi tutte insieme.

Le parole di Paola De Micheli

Il ministro dei Trasporti Paola De Micheli ha infatti spiegato che l’idea è quella di potenziare i mezzi di trasporti nel loro numero e nella quantità delle corse. Il modello organizzativo sarà completamente diverso per i trasporti pubblici quindi. Pare che ci sarà una collaborazione anche da parte di aziende e scuole che dovranno permettere gli ingressi scaglionati per evitare proprio gli assembramenti nelle ore di punta e sui mezzi pubblici che, come abbiamo anticipato, avranno un numero massimo di passeggeri a bordo.

Le idee per evitare gli assembramenti

Si pensa inoltre anche alla creazione di un’app per evitare gli assembramenti nei mezzi pubblici, treni compresi. Secondo la De Micheli, i mezzi di trasporto potranno quindi essere riempiti solo fino al 60% della loro capacità massima proprio per continuare a garantire la prima misura di sicurezza che è il distanziamento sociale. Inoltre si pensa anche a mettere un sistema di sicurezza come quello dei supermercati, ossia un controllo all’ingresso. Delle persone che fermino i passeggeri quando si è raggiunto il numero massimo consentito di persone all’interno dell’autobus o della metropolitana.

Psicosi Coronavirus Italia su Treno diretto da Livorno a Milano FOTO viagginews

Insomma, la ripartenza ci sarà ma dovrà essere studiata accuratamente proprio per evitare che la Fase 2 non sia la fase della ripartenza, ma delle ricaduta in una nuova ondata di Coronavirus. Si tratta infatti di un momento molto delicato in cui si cerca di ricominciare a muoversi, ma il Covid-19 non è stato sconfitto è stato solo “ridotto” e fin quando non ci sarà un vaccino sarà molto dura.

Selena Marvaldi

Selena Marvaldi, classe 1987, giornalista pubblicista. Appassionata di natura, viaggi in mare e cultura. Laureata in Informazione ed Editoria a Genova, porta sempre nel cuore la sua terra che ama raccontare nei suoi articoli

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