Don Giuseppe Berardelli è morto dopo aver contratto il coronavirus: il sacerdote si è sacrificando cedendo il proprio respiratore ad un paziente più giovane.
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Un sacrificio, quello compiuto dal sacerdote, che rappresenta la massima essenza di una vocazione religiosa. Quando ha saputo che c’era un ragazzo bisognoso di un respiratore, infatti, non ci ha pensato un attimo a rinunciarvi, ben conscio di quello che avrebbe comportato la rinuncia. Don Giuseppe non conosceva nemmeno quel ragazzo malato come lui di Covid-19, ma non importa era qualcuno che aveva bisogno di aiuto e lui non ci ha pensato su nemmeno un istante.
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A raccontare il gesto di estrema misericordia del sacerdote è stato l’operatore sanitario che si è occupato di Don Giuseppe fino ai suoi ultimi istanti. Intervistato da ‘Araberara‘, questo confida: “Don Giuseppe è morto da prete. E mi commuove profondamente il fatto che lui, arciprete di Casnigo, vi abbia rinunciato di sua volontà per destinarlo a qualcuno più giovane di lui”. Con il sacrificio di Don Berardelli sale a 30 il bilancio dei preti vittime del Coronavirus, 16 dei quali appartenevano alla diocesi di Bergamo.
Aggiornamento
Qualche istante fa ‘Tgcom24’ ha rettificato la notizia, aggiungendo che per il momento non c’è alcuna conferma sulle parole dell’operatore sanitario. Non vi è certezza, dunque, che il sacerdote abbia ceduto il proprio respiratore. Un ulteriore chiarimento sulla vicenda verrà fornito quando sarà possibile.