Una clinica britannica specializzata nella creazione di vaccini cerca volontari che si facciano infettare con un coronavirus per sviluppare rapidamente un vaccino per il Covid-19.
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Chiaramente prima di passare alla sperimentazione sugli esseri umani, i ricercatori effettueranno dei test sugli animali. Nei prossimi giorni 24 maiali della Guinea verranno infettati con un virus non letale della famiglia del Covid-19, dunque verranno testati gli effetti di un vaccino. Nel frattempo, però, si cercano già i volontari per la sperimentazione sugli esseri umani. La struttura offre loro 4000 sterline, ma i candidati dovranno avere delle caratteristiche che permettano di essere certi che la sperimentazione non sia dannosa per la loro salute.
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Un inviato del tabloid britannico ‘Mirror‘ è stato ammesso alla struttura ed i responsabili del progetto gli hanno concesso in esclusiva (qui il link) dei dettagli su questa sperimentazione. Il responsabile della struttura Hvivo ha spiegato che si tratta: “Un passo critico per cercare di sviluppare rapidamente anti virali e vaccini. Stiamo cercando di utilizzare la nostra esperienza nel campo per vedere se possiamo dare una mano”. La clinica, aperta dal 2001, è una delle più efficienti nel sintetizzare vaccini.
L’esperto si affretta a sottolineare che chiaramente i pazienti verranno infettati da una forma non letale di coronavirus. Questo però non esclude: “Che se funziona (il vaccino, ndr) per questa non debba funzionare anche per il Covid-19”. In un secondo momento aggiunge: “La compagnia sta iniziando il processo per la creazione del primo modello di studio del Coronavirus nel mondo. In parole povere prendiamo una versione innocua del virus che possiamo usare e controllare”.
Sorprendentemente la clinica ha già ricevuto oltre 10.000 applicazioni di volontari che si vogliono sottoporre alla sperimentazione. Il medico a capo del progetto però specifica che ci saranno dei criteri di selezione rigidi: “Vogliamo solo pazienti che sono in una salute perfetta, così da essere sicuri che la malattia che iniettiamo possa essere controllata”.