Un’indagine epidemiologica condotta dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss) rivela dati interessanti sulla diffusione del Coronavirus.
Il Coronavirus malattia pericolosa soprattutto per gli anziani? Sbagliato. A suggerirlo è l’indagine epidemiologica condotta dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss), contenuta nell’approfondimento che verrà pubblicato a partire da oggi il martedì e il venerdì sul sito Epicentro. “L’indagine – ha sottolineato il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro – rileva una percentuale significativa di casi sotto i 30 anni, un dato che conferma quanto questa fascia di età sia cruciale nella trasmissione del virus”. Traduzione: nessuno può dirsi al sicuro né dovrebbe abbassare la guardia.
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La stessa indagine mette in evidenza come la trasmissione dell’infezione da Sars-Cov-2 sia avvenuta in Italia per tutti i casi, a eccezione dei primi tre segnalati dalla regione Lazio che si sono verosimilmente infettati in Cina. Quanto alla persona di nazionalità iraniana segnalata dalla regione Lombardia, non è stato indicato dove possa essere avvenuto il contagio anche se la persona si è probabilmente infettata in Iran.
Attualmente, si legge nel documento aggiornato alle ore 10 del 9 marzo 2020, non è possibile ricostruire per tutti i pazienti la catena di trasmissione dell’infezione. Per la maggior parte dei casi segnalati in Italia si registra un collegamento epidemiologico con altri casi diagnosticati in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, cioè le zone più colpite dall’epidemia.
Nel dettaglio, lo stato clinico è disponibile solo per 2.539 casi, di cui 518 (9,8%) asintomatici, 270 (5,1%) pauci-sintomatici, 1.622 (30,7%) con sintomi per cui non viene specificato il livello di gravità, 1.593 (30,1%) con sintomi lievi, 297 (5,6%) severi e 985 (18,6%) critici. Il 21% dei casi risulta ospedalizzato, e tra quelli di cui è noto il reparto di ricovero (1.545) il 12% risulta in terapia intensiva. L’età mediana, infine, è pari a 69 anni (0-18 anni: 0%, 19-50 anni: 10%, 51-70 anni: 46%, over 70: 44%).
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EDS