Matteo Salvini sotto forma di “pignatta” preso a bastonate: questa l’idea messa in scena durante la serata finale dell’estate romana. Insorge il mondo politico.
Una pignatta con le sembianze del volto del leader della Lega Matteo Salvini presa ripetutamente a bastonate. E’ stato il “gioco” messo in scena durante la serata finale dell’estate romana al parco Schuster, a San Paolo, di fronte all’omonima Basilica, che nei mesi estivi ha ospitato eventi culturali di rilievo, concerti, dibattiti e spettacoli teatrali.
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Come molti di voi sapranno, la “pentolaccia”, nota anche come “pignatta”, è un gioco tradizionale in cui un soggetto bendato deve colpire e rompere con un bastone un contenitore appeso, che originariamente era appunto una pentola di terracotta. Stavolta, però, è stato tirato in ballo uno degli esponenti politici più in vista sulla scena politica italiana.
Va da sé che l’accaduto non è sfuggito a nessuno, complice l’inevitabile tam tam mediatico. Neppure a due avversari storici del leader leghista: Virginia Raggi e Roberto Giachetti. La sindaca di Roma ha espresso la propria solidarietà all’ex ministro dell’Interno: “E’ inaccettabile ciò che è successo al Parco Schuster a Roma dove dei balordi si sono divertiti a colpire una pignatta che rappresentava il volto di Matteo Salvini”. E in un tweet Raggi afferma che “comunque la si pensi, il rispetto delle persone viene prima di tutto”. Anche Roberto Giachetti – nella serata di lunedì – sempre su Twitter si era scagliato contro gli autori della deprecabile “trovata”.
Il leghista Francesco Zicchieri, coordinatore Regionale, Claudio Durigon, vice coordinatore regionale, Flavia Cerquoni, coordinatore romano e Maurizio Politi, capogruppo in Assemblea capitolina, hanno commentato in una nota che “è vergognoso quanto accaduto per mano di un gruppo di esaltati con tanto di incoraggiamento del Dj” e “cosa ancora più scandalosa è il fatto che l’evento risulti sponsorizzato mediaticamente dai siti di Roma Capitale”.
Il caso finirà al centro di un’interrogazione diretta alla sindaca di Roma: “Abbiamo già predisposto l’atto per sapere se queste persone abbiano usufruito di finanziamenti pubblici e soprattutto chiediamo che Virginia Raggi si dissoci immediatamente da tale gesto, togliendo eventuali autorizzazioni a questi fomentatori di odio”, hanno aggiunto gli esponenti leghisti.
EDS