La Corte di Cassazione francese ha invalidato la sentenza della Corte d’Appello di Parigi dando l’autorizzazione ad interrompere le cure a Vincent Lambert.
Dalla fine dello scorso aprile, il caso Vincent Lambert è diventato il nuovo sentiero di scontro sulla questione “fine vita”. L’uomo è da tempo in stato vegetativo, da quando un incidente stradale lo ha reso incapace di muoversi e di auto alimentarsi. Ad aprile Consiglio di Stato aveva infatti decretato in favore dello ospedale in cui è ricoverato, sentenziando il continuo delle terapia come “Accanimento terapeutico”. Alla decisione si sono opposti i genitori di Vincent, i quali hanno fatto ricorso alla Corte d’Appello di Parigi per chiedere che si rispettasse la pronuncia del Comitato disabili delle Nazioni Unite a riguardo.
Il 20 maggio l’ospedale esegue la sentenza e stacca i macchinari che idratano e nutrono Vincent. Il giorno stesso, verso sera, arriva però la pronuncia della Corte d’Appello di Parigi che obbliga l’ospedale a riprendere i trattamenti. Il movimento pro life ed i genitori di Vincent esultano, ma pochi giorni dopo è lo stesso governo francese che presenta ricorso alla corte di Cassazione. Oggi è giunto il verdetto che invalida la sentenza della Corte d’Appello per mancanza di competenza.
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Le reazioni a questo ennesimo capovolgimento di fronte sono state differenti. Il legale della moglie ha dichiarato che le cure possono essere interrotte già da oggi, ribadendo la posizione favorevole della moglie a questa soluzione. Diversa la reazione dei genitori che da tempo si battono per il diritto del figlio di continuare a vivere. I coniugi Lambert hanno infatti minacciato che potrebbero denunciare per “Assassinio” chiunque decida di sospendere le cure del figlio.