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Categoria News

Roma, al Pantheon la splendida pioggia di petali di rosa

Pantheon, Roma

E’ uno degli spettacoli più suggestivi che possano esistere, in una delle cornici più belle al mondo: la pioggia di petali di rosa al Pantheon. Questa antica tradizione che celebra la Pentecoste e si celebra nel monumento più visitato d’Italia, ossia il Pantheon, è un’esperienza che almeno una volta nella vita dovete vivere e che vi lascerà stupefatti.

La Pentecoste è una festa cristiana che celebra la discesa – 50 giorni dopo la Resurrezione di Cristo – dello Spirito Santo sulla Madonna e gli Apostoli raccolti nel cenacolo. L’antica tradizione per celebrare questo evento è attraverso il simbolismo dei petali di rosa rossa: questi sono la metafora del sangue di Cristo versato sulla terra per gli uomini. Un tempo la Pentecoste era anche il momento di celebrare la fine del raccolto.

Al di là del significato strettamente religioso, la pioggia di petali rossi è fortemente suggestiva. E dal 1995  ogni anno questa tradizione si svolge al Pantheon, una delle basiliche minori di Roma, nonché una delle più celebri al mondo per la sua storia e per la sua incredibile architettura (qui le cose imperdibili da vedere a Roma). La sua cupola è infatti una prezioso e magnificente opera che incanta il visitatore. E proprio dalla cima della Cupola, dal suo lucernario, ogni Pentecoste vengono gettati i petali di rosa rossa.

La pioggia di rose al Pantheon per la Pentecoste 2017

Quest’anno la Pentecoste, essendo il 50esimo giorno dopo Pasqua – e Pasqua quest’anno è il 16 aprile – cade domenica 4 giugno. E quel giorno avverrà la pioggia di rose al Pantheon. Il Pantheon è sempre aperto (tutti i giorni dalle 9 alle 19.30, la domenica fino alle 18.00 e i festivi fino alle 13.00) ed è a ingresso gratuito.

IL giorno della Pentecoste alle ore 10.30 verrà celebrata la S.Messa, poi al termine intorno alle 12.00 una squadra di vigili del fuoco saliranno sul tetto e dall’oculus centrale faranno cadere i petali di rosa sui turisti e fedeli radunati all’interno della basilica.

La spettacolarità del Pantheon

Una pioggia di petali di rosa è già di per sè spettacolare, ma ancora di più è che si svolge dentro al Pantheon. Ma cosa ha di così speciale questo monumento? Oltre alla sua lunga storia che parte nel 27 a.C. anno in cui venne per la prima volta costruito come tempio pagano, la sua particolarissima architettura e quel suo unico punto luce dell’oculus centrale lo rendono ancora più speciale.

Intanto l’entrata. Il visitatore passa dal pronao quadrato, usuale dei templi,  al grande spazio tondo dell’interno. Un contrasto architettonico di forte impatto. E poi la grande cupola, la più grande al mondo mai costruita in calcestruzzo, che vanta una tecnica a scalare di assoluta avanguardia architettonica: dai materiali più pesanti a quelli più leggeri man mano che si sale verso l’alto. Inoltre la distribuzione dei pesi la rende una meraviglia di solidità che resiste da oltre 2mila anni.

Al centro della cupola si apre l’unica fonte di luce naturale della basilica: l’oculus. Un grande occhio del diametro di 9 metri. Questo è stato mantenuto aperto per diversi motivi, in primis perché simboleggia il rapporto diretto con il Divino e poi perché una copertura avrebbe appesantito la cupola. Ma non c’è nessun rischio che piova all’interno: la pioggia che cade incontra l’aria che esce, così ogni goccia d’acqua viene dissolta. Inoltre nell’antico pavimento ci sono fori di drenaggio. Insomma, l’unica cosa che cade dal tetto del Pantheon sono i petali di rosa il giorno della Pentecoste!

 

 

Cinzia Zadro

Giornalista, laureata in Scienze della Comunicazione, web content editor e social media manager. Ho da sempre un'innata curiosità per tutto quello che mi circonda: da bambina mi immaginavo detective e indagavo su tutto per scoprire la verità, immaginandomi protagonista di casi polizieschi e di inchieste giornalistiche (e solitamente era peluche orso il colpevole!). Ho fondato il giornalino scolastico quando avevo 9 anni e da allora non ho mai smesso di scrivere. Ho sempre lo zaino in spalla: adoro viaggiare, scoprire nuove culture, nuovi posti e poterli raccontare. Qualsiasi posto infatti racconta una storia che io voglio conoscere. Quando non scrivo al pc o non sono in viaggio, mi trovate sul palco ad improvvisare oppure a fare trekking con il mio cane o nei reparti di pediatria come clowndottore.

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