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Categoria Curiosità

Ecco perché non postare mai foto delle carte d’imbarco!

ThinkstockPhotos GettyImages

Quando partiamo, smaniosi del nostro viaggio che stiamo per fare e social addicted come ormai siamo quasi tutti, facciamo foto continuamente per poi postarle sui social. Il primo step, ovviamente, da documentare è la partenza. I biglietti – custoditi così gelosamente – con su scritto il nostro nome e la nostra destinazione sono il manifesto del nostro viaggio, la carta da sventolare orgogliosi.

Ma attenzione! Pubblicare la carta d’imbarco sui social è estremamente pericoloso. E non per le invidie che può suscitare in sedicenti amici o colleghi (o almeno non solo), ma per il rischio molto concreto del furto d’identità. Già perché nella carta d’imbarco oltre al nome, al posto e alla destinazione c’è anche un codice a barre. E quel codice a barra racchiude tutti i nostri dati sensibili.

Esistono programmi – alcuni perfino scaricabili online – in grado di decifrare il codice a barre e fornire informazioni riservate. Tramite quel codice è possibile infatti entrare nel form di prenotazione del biglietto, modificare l’eventuale viaggio di ritorno, accedere a tutte le informazioni anagrafiche, al numero di telefono e al conto online.

Brian Krebs, esperto di sicurezza web,  sul suo blog ha descritto come lui stesso tramite pochissimi e semplici passaggi sia riuscito ad avere tutte le informazioni e a compiere il cosiddetto furto d’identità. Il consiglio quindi è di non pubblicare mai in rete la foto della carta d’imbarco e Krebs suggerisce altresì di non gettare il biglietto nei rifiuti senza prima averlo ridotto in pezzetti. Già, perché i malintenzionati non sono solo sul web.

Cinzia Zadro

Giornalista, laureata in Scienze della Comunicazione, web content editor e social media manager. Ho da sempre un'innata curiosità per tutto quello che mi circonda: da bambina mi immaginavo detective e indagavo su tutto per scoprire la verità, immaginandomi protagonista di casi polizieschi e di inchieste giornalistiche (e solitamente era peluche orso il colpevole!). Ho fondato il giornalino scolastico quando avevo 9 anni e da allora non ho mai smesso di scrivere. Ho sempre lo zaino in spalla: adoro viaggiare, scoprire nuove culture, nuovi posti e poterli raccontare. Qualsiasi posto infatti racconta una storia che io voglio conoscere. Quando non scrivo al pc o non sono in viaggio, mi trovate sul palco ad improvvisare oppure a fare trekking con il mio cane o nei reparti di pediatria come clowndottore.

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Cinzia Zadro