Facciamo chiarezza sulla necessità di esibire il Green Pass per accedere a terme, spa, centri benessere all’aperto e parchi acquatici
Dal 6 agosto, per accedere a bar e ristoranti al chiuso, oltre che palestre, piscine e musei, è necessario esibire il Green Pass. Ma per andare alle terme? O nei parchi acquatici? Chi sta per andare qualche giorno in vacanza e sogna di rilassarsi alle terme o divertirsi sugli scivoli acquatici è preso dal dubbio: serve il Green Pass? Ecco quali sono le regole, le disposizioni e le eccezioni sull’uso del certificato verde per accedere a parchi tematici.
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Mentre su alcune limitazioni le regole sono ormai note a tutti, per accedere a luoghi come terme all’aperto e parchi acquatici non sempre è chiaro se si debba avere o meno il Green Pass. Facciamo dunque un po’ di chiarezza sulle regole attualmente in vigore per quanto riguarda queste due tipologie di strutture.
Ricordiamo che per avere il Green Pass non è necessaria la doppia dose di vaccino: basta siano passati 15 giorni dalla prima, o in alternativa va bene essere guariti dal Covid entro i 6 mesi precedenti, o ancora avere effettuato un tampone molecolare o rapido nelle 48 ore precedenti al momento in cui bisogna esibire il Green Pass.
Il Green Pass per le terme è previsto non in funzione di dove si trovi la struttura, ovvero se all’aperto o al chiuso, come succede ad esempio per le piscine. Ma dipende dalla necessità medica di andarci o meno.
Per accedere alle terme sanitarie non c’è infatti nessun obbligo di esibire il Green Pass, purché queste siano prescritte dal medico. È possibile dunque accedere per effettuare visite mediche, riabilitazione, cure termali e massoterapia dietro presentazione di ricetta medica. Si tratta dunque di quei i centri termali che dispongono di servizi curativi come le terme di Fiuggi, di Chianciano, di Montecatini Terme, di Comano.
Per entrare a centri termali e spa per svago, sia all’aperto che al chiuso, invece, è obbligatorio avere il Green Pass. Dunque per andare, ad esempio, alle terme di Saturnia, incluse quelle libere le Cascate del Mulino, per le quali è prevista anche il sistema di prenotazione online è necessario il green pass. Lo stesso per accedere ai parchi termali di Ischia il Poseidon e il Negombo è necessario il Green Pass.
Nel caso dei parchi acquatici, per tutti i maggiori di 12 anni sarà necessario esibire il Green Pass all’ingresso. Così per andare all’Aquafan di Riccione, all’Aquaworld di Concorezzo in provincia di Monza e Brianza o a Mirabilandia vicino Roma servirà il certificato verde.
Per i tutti i parchi di divertimento c’è l’obbligo dunque di mostrare il Green Pass all’ingresso. I più grandi parchi di divertimento, che sono tra l’altro anche parchi acquatici o hanno alcune giostre acquatiche, si stanno attrezzando per agevolare l’esecuzione dei tamponi molecolari, scontando l’ingresso o organizzando dei centri per fare tamponi a breve distanza.
A Mirabilandia, per esempio, è stata allestita un’area per fare i tamponi gratuiti ai clienti, Leolandia e Gardaland offrono ai clienti un voucher di 20 euro per compensare il prezzo del tampone. La motivazione delle decisioni dei parchi sta nel fatto che la maggior parte dei clienti è giovanissima, mediamente tra i 12 e i 18 anni, ovvero la fascia ancora meno vaccinata.
Inoltre, prima di recarsi in uno di questi luoghi è bene controllare le regole della struttura su internet, perché potrebbe essere necessario scaricare un’app per mettersi in coda alle attrazioni senza creare assembramenti o in alcuni casi potrebbe essere richiesto di prenotare da casa il proprio ingresso.
Sebbene molti siano ancora confusi su dove sia obbligatorio il Green Pass per accedere, le regole sembrano parlare chiaro. Con il Green Pass si può accedere ormai quasi ovunque, terme, spa, centri benessere all’aperto e parchi acquatici compresi. Senza Green Pass il rischio è invece quello di rimanere tagliati fuori da tante attività sociali, anche d’estate.