Un quarantenne positivo al Covid è morto suicida la scorsa notte: in preda alla disperazione si è sparato sul balcone di casa.
Era ricoverato in un reparto Covid di un ospedale di Torino, ma ieri sera è riuscito ad allontanarsi dal nosocomio e a raggiungere casa. Poi è uscito sul balcone e si è sparato un colpo alla testa. L’uomo, un quarantenne, è morto la scorsa notte in un altro ospedale torinese, il Molinette, dove era stato trasportato d’urgenza subito dopo l’allarme. Stando a quando si apprende, è stato ricoverato in gravissime condizioni ed è deceduto poco dopo il ricovero
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Al momento non si conoscono le motivazioni del gesto suicida. La vicenda è ora al vaglio degli inquirenti che stanno eseguendo tutti gli accertamenti del caso per far piena luce sull’accaduto. In queste ore di stretta sulle misure anti-Covid a livello nazionale, la notizia – purtroppo non la prima di questo genere, né probabilmente l’ultima – ha destato molto clamore.
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Certo è che dopo lo scoppio della pandemia c’è stato un aumento generalizzato dei casi di disagio psicologico, e in particolare dei disturbi legati ad ansia, stress, insonnia e depressione, e un peggioramento del funzionamento lavorativo e sociorelazionale. Con il passare del tempo le persone si sono adattate, l’aumento della propensione al suicidio e il peggioramento dei sintomi alimentari si è in parte ridimensionato, ma ansia e stress, bisogno di controllo e sicurezza, impulsività, sensazione di essere inutili, insonnia, impulsività e attacchi di panico sono continuati impattando pesantemente sulle vite dei cittadini.
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