Pensione di vecchiaia: differenze tra chi ha iniziato a lavorare entro il 31 dicembre 1995 e chi lo ha fatto successivamente
La pensione di vecchiaia del 2021 non ha avuto alcun cambiamento. Nel 2021 si andrà in pensione con gli stessi requisiti del 2020. I cambiamenti sulla tempistica dovrebbero riguardare il 2023. In questo caso dovrebbe arrivare un aggiornamento di tre mesi. Per quanto riguarda i requisiti di oggi, bisogna distinguere coloro che sono andati a lavorare prima del 1 gennaio 1996 e quelli dopo. In questo periodo infatti è segnato il momento in cui si va in pensione con un calcolo diverso della stessa. La data del 1° gennaio 1996 è molto importante per il calcolo della pensione perchè ha segnato il passaggio dal regime retributivo a quello contributivo. Sono cambiate le regole di calcolo.
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Nel caso abbastanza diffuso di chi rientra nel regime misto, ovvero ha versato i contributi in parte prima e in parte dopo la data del cambiamento, non deve soddisfare alcun altro requisito – oltre a quello contributivo – per raggiungere la pensione a 67 anni. Coloro che invece hanno iniziato a lavorare dal 1 gennaio 1996, possono comunque andare in pensione a 67 anni, ma devono anche soddisfare il requisito economico per farlo. Bisogna, in sostanza, aver maturato un assegno di pensione di importo pari a 690,42 euro. Chi non soddisfa questo requisito contributivo può andare in pensione ma a 71 anni e non a 67, purchè abbia maturato 5 anni di contribuzione effettiva. Ci sono tuttavia delle deroghe previste da varie leggi che si sono susseguite nel tempo affinchè si possa andare in pensione nel 2021 con requisiti diversi. Ossia:
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