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Vaccino Takis, il racconto del primo volontario: “Come una scossa”

Luca Rivolta, 20enne di Monza diplomato all’alberghiero, partecipa alla sperimentazione del vaccino italiano Takis a dna. 

Luca Rivolta, 20 anni, residente a Monza e diplomato cuoco all’alberghiero Olivetti, è il primo vaccinato con “Covid-evax”, il vaccino tutto italiano a dna messo a punto da Takis e sviluppato dalla monzese Rottapharm Biotech. Sua mamma Gege aveva letto l’appello lanciato dal San Gerardo e ha convinto lui e sua sorella a iscriversi alla sperimentazione lo scorso luglio. Oggi Luca non se ne è pentito, anzi è fiero di aver dato il proprio contributo alla ricerca e di aver fatto del proprio meglio per proteggere suo nonno ultra 80enne.

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La tecnica innovativa del vaccino tutto italiano

Nessuno prima di Luca Rivolta aveva testato in Europa un vaccino a dna che viene somministrato con la tecnica dell’elettroporazione. “L’elettroporatore è una pistola con un ago che riesce a emettere una piccolissima scossa elettrica insieme al siero – spiega Lucio Rovati, direttore scientifico di Rottapharm biotech – in questo modo la molecola di dna riesce a penetrare nelle cellule stimolando la risposta immunitaria”.

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Com’è stato? “Alla fine si sente sul braccio una leggera pressione – racconta Luca al Corriere della Sera – e poi come una botta, con un dolore che passa in pochi secondi. Non ero spaventato per questo, perché avevo già sperimentato la tecnica a dicembre”. Nei prossimi due giorni il 20enne sarà monitorato dal Centro di Ricerca di Fase 1 per eventuali effetti collaterali, quindi il prossimo 29 marzo riceverà la seconda dose e saranno poi gli esami di laboratori a stabilire se ha sviluppato gli anticorpi contro il Covid.

“Testeremo 4 diverse dosi di vaccino – fa sapere Marina Cazzaniga, direttrice del Centro di ricerca clinica di fase 1 a Monza – fino ad una sola dose di 4 mg che sarà somministrata in una sola volta. L’obiettivo è chiudere la Fase 1 per il 20 maggio poi entro l’autunno terminare anche la Fase 2”. Ne sentiremo ancora parlare…

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Enrico

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