Deborah Saltori è stata uccisa in un capanno a Trento. L’assassino è il marito dal quale si stava separando dopo anni di violenza.
Per anni l’uomo l’ha picchiata, colpendola con pugni, calci e testate, anche davanti ad altre persone. I vicini di casa hanno assistito negli anni a scene di violenza inaudita, alle quali seguivano spesso anche minacce di morte. Lorenzo non aveva avuto pietà della moglie nemmeno quando era incinta del loro bambino. Deborah ha resistito e stretta nella morsa della paura per anni non ha denunciato quelle violenze. Alla fine, però, ha trovato il coraggio di denunciarlo e la sua vita sembrava avviarsi verso un futuro più sereno.
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L’uomo però era intenzionato a fargliela pagare e con l’inganno l’ha attirata nel capanno in cui lavorava. Lorenzo, infatti, le ha detto che voleva darle l’assegno di mantenimento per il figlio e le ha chiesto di raggiungerlo sul luogo di lavoro. Deborah, probabilmente rassicurata dal fatto che si trovavano in un posto in cui chiunque avrebbe potuto vederli, non ha temuto che le potesse succedere qualcosa ed ha accettato l’invito del marito.
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Quando la donna è giunta, Lorenzo ha chiuso il capanno ed ha cominciato ad urlarle contro. La lite è degenerata e l’uomo l’ha colpita alla carotide con due colpi d’accetta. Dopo averla uccisa ha cercato di suicidarsi, ma non ci è riuscito. Un contadino che ha un campo vicino al capanno, infatti, lo ha visto uscire pieno di sangue ed ha chiamato immediatamente i carabinieri.
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