Lettera inviata a Fifa e Figc per punire Ibrahimovic dopo la lite con Lukaku nel derby di Coppa Italia e gli insulti vari
Lo scontro duro tra Lukaku e Ibrahimovic nel derby di coppa Italia della scorsa settimana sta facendo ancora rumore. Nelle prossime ore la procura federale si esprimerà in merito alla rissa tra i due centravanti delle squadre milanesi, protagonisti del terribile litigio della scorsa settimana. Intanto, mentre l’organo di giustizia sportiva sta per annunciare il suo provvedimento, le polemiche non si placano intorno alla vicenda. Intanto l’ambasciatore italiano in Belize, Nunzio Alfredo D’Angieri, ha deciso di scrivere una lettera alla Fifa e alla Figc affinchè si intervenga sullo svedese. Secondo l’ambasciatore, spesso presente anche negli studi televisivi di programmi italiani, l’atteggiamento dell’attaccante del Milan equivale ad un atto di razzismo. “Ibrahimovic va fermato per la scandalosa prova d’odio e di razzismo manifestata sul campo. Le sue scuse sono solo un vano pretesto per interessi personali, senza alcun vero risentimento”.
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Intanto la procura federale ha convocato l’arbitro della partita, il signor Valeri, ed ha verificato il contenuto del referto. Si rischia una maxi squalifica. L’articolo 28 del codice di giustizia sportiva, se applicato, provocherebbe effetti pesanti sui due calciatori. Ecco cosa recita l’articolo: Costituisce comportamento discriminatorio – si legge al punto 1 – ogni condotta che, direttamente o indirettamente, comporta offesa, denigrazione o insulto per motivi di razza, colore, religione, lingua, sesso, nazionalità, origine anche etnica, condizione personale o sociale ovvero configura propaganda ideologica vietata dalla legge o comunque inneggiante a comportamenti discriminatori.
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Nel caso in cui si decidesse di applicare l’articolo suddetto, le conseguenze sarebbero pesanti secondo quanto previsto al punto 2: “Il calciatore che commette una violazione di cui al comma 1 è punito con la squalifica per almeno dieci giornate di gara o, nei casi più gravi, con una squalifica a tempo determinato e con la sanzione prevista dall’art. 9, comma 1, lettera g) nonché, per il settore professionistico, con l’ammenda da euro 10.000.00 ad euro 20.000.00″.
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