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Uccide la moglie e viene assolto: “Era in delirio di gelosia”

L’omicidio di Brescia, Antonio Gozzini uccide la moglie Cristina Maioli e viene assolto: “Era in delirio di gelosia”.

Antonio Gozzini e Cristina Maioli

Un verdetto che farà sicuramente discutere quello che è stato pronunciato oggi dalla Corte d’Assise di Brescia, che ha accolto le tesi difensive del 70enne Antonio Gozzini. L’uomo infatti è stato assolto perché incapace di intendere e volere a causa di un totale vizio di mente. Secondo la difesa, era in preda a “un delirio di gelosia”.

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Il settantenne, circa un anno fa, ha ucciso sua moglie Cristina Maioli, insegnante di scuola superiore. Successivamente l’avrebbe vegliata per ore, fino all’arrivo delle forze dell’ordine e al suo arresto. L’uomo oggi non era in aula al momento della lettura della sentenza. C’erano invece i suoi difensori.

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Assolto per “delirio di gelosia”: la sentenza per il delitto di Via Lombroso

Sono stati loro a chiedere l’assoluzione ritenendo il loro assistito, Antonio Gozzini, incapace di intendere e volere al momento dell’omicidio. Una tesi che sta facendo davvero indignare molti, ma che è stata riconosciuta valida dalla Corte che ha appunto assolto l’uomo. Il pm Claudia Passalacqua aveva chiesto l’ergastolo. Si tratta della sentenza di primo grado e sembra scontato che proprio la pubblica accusa richiederà l’appello.

La tesi dell’accusa oggi in aula è stata la seguente: “L’ha ammazzata perché lei voleva farlo ricoverare per la sua depressione”. Il delitto di via Lombroso, un uxoricidio particolarmente efferato, avvenne come ricordato lo scorso anno, a ottobre. I legali dell’uomo sin da subito hanno provato a far passare la tesi che questi non fosse in grado di intendere e volere quando uccise la moglie. Oggi la sentenza dà loro ragione.

Gabriele M.

Giornalista pubblicista da novembre 2015, collabora con il sito ViaggiNews da marzo 2018 e in precedenza ha avuto esperienze in varie redazioni del gruppo Web365 srl.

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Gabriele M.