Si è conclusa a tarda notte la riunione di governo sul Dpcm di dicembre: si tende per i ristoranti chiusi nei festivi e per il mantenimento del coprifuoco.
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Con l’ordinanza di ieri si è stabilito che Lombardia, Piemonte e Calabria diverranno a partire da domenica zone arancioni, mentre la Sicilia e la Liguria saranno spostate nella zona gialla. Se il trend dovesse continuare, entro la metà del mese di dicembre tutte le Regioni d’Italia sarebbero inserite nella zona gialla. Insomma l’andamento della curva epidemiologica sta dando delle indicazioni positive, ma non è il momento di abbassare la guardia.
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Proprio per evitare che un libera tutti generi una terza ondata più drammatica di questa seconda, il governo è intenzionato a blindare il periodo natalizio. E’ già stato detto che non sarà possibile recarsi sulle piste da sci e che non verranno riaperte palestre, piscine e musei. Rimarrà in vigore il limite orario (chiusura alle 18) per tutte le attività di ristorazione e di servizio di bevande al pubblico. I ristoranti, le pizzerie e i bar potranno in ogni caso lavorare con l’asporto e con il domicilio.
Dalla riunione di ieri è emersa anche l’intenzione di bloccare i movimenti tra le Regioni. Questo anche se l’Italia dovesse diventare tutta gialla entro metà mese. La linea sembra tendere verso il mantenimento del coprifuoco anche per i giorni festivi di Natale, Santo Stefano e Capodanno. In questi giorni, inoltre, saranno chiusi tutti i ristoranti. Nonostante il pressing dell’Azzolina, del M5S e di Italia Viva, pare che anche le scuole rimarranno chiuse per tutto dicembre. Il nodo da sciogliere, in questo caso, è quello relativo ai trasporti pubblici.
Ciò che cambierà è la politica sulle aperture dei negozi, i quali potranno rimanere aperti sino alle 21 e oltre se riusciranno a rispettare il coprifuoco delle 22. L’altro cambiamento riguarderebbe la libertà di spostamento, visto che se davvero tutte le regioni diverranno gialle, non ci saranno limitazioni all’interno del territorio.