Un professore di 33 anni ha voluto documentare su Facebook il suo ricovero per Covid, per dare una lezione ai negazionisti.
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La moda della seconda ondata è “Non sono negazionista ma…”, qualcosa di simile ai razzisti che si celano dietro un dito per non essere giudicati male dalla società. A tutti loro Pierpaolo 10 giorni fa spiegava: “Questo virus ti annienta, ti priva di tutte le forze, ti fa sentire uno straccio. Febbre alta fino a 40 come se fossi in un forno, tosse continua, crampi allo stomaco, nausea, spossatezza, stanchezza, mancanza di gusto e olfatto”. Due giorni più tardi le sue condizioni sono peggiorate al punto da costringerlo ad un ricovero in ospedale.
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Collegato al casco con l’ossigeno per evitare che le sue condizioni di salute peggiorassero rapidamente e per aiutarlo a respirare, il professore ha voluto mandare un altro messaggio ai negazionisti, sottolineando che prima del covid era sano, senza patologie pregresse. Quindi ha aggiunto: “Spero di stare bene dopo essere uscito da qui e di non approdare anche allo step successivo. Davanti ai miei occhi c’è il corridoio delle intensive e da stanotte ho visto già due persone lasciarci come se fosse normale così. Impacchettati e caricati su un furgone. Il Covid-19 esiste“.
Fortunatamente oggi le sue condizioni di salute sono migliorare e Pierpaolo si è potuto alzare dal letto per la prima volta dal ricovero. Attualmente è ancora debole e prima di una dimissione ci vorrà del tempo. A dargli la forza per lottare ed uscire prima possibile dall’ospedale sono i suoi studenti che gli scrivono: “Lei è un esempio per tutti noi. Saremo qui ad aspettarla con la nostra consueta allegria”.