Il report dell’Inps sulle pensioni evidenzia come si sia abbassata la richiesta di pensionamento anticipato con Quota 100.
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Tuttavia l’ultimo quadrimestre (giugno-settembre) ha fatto registrare un netto calo nelle richieste che sono state solamente 36 mila. Di conseguenza si sono abbassate anche le domande accolte, solo 40mila negli ultimi mesi (comprese quelle arretrate). Il calo delle quote 100 ha fatto sì che negli ultimi 4 mesi le pensioni di anzianità abbiano superato quelle con Quota 100: le pensioni di anzianità con uscita anticipata (con 42 anni e 10 mesi di contributi) in questi 4 mesi sono state 55mila per un totale dal 2019 di 241.820.
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Ad aver condizionato in questi mesi le richieste di pensionamento è certamente la pandemia. Da un lato, infatti, c’è il blocco ai licenziamenti e dunque l’impossibilità di fare posto a nuovi impiegati che dovrebbero essere assunti al posto di quelli che lasciano per raggiunti limiti d’età. Dall’altro c’è la paura della crisi economica, visto che i lavoratori stanno preferendo attendere l’anzianità per poter ottenere un assegno mensile più cospicuo. In considerazione del fatto che chi sceglie Quota 100, non può svolgere un lavoro, nemmeno part time, fino al raggiungimento dei 67 anni.
Il blocco di questi mesi potrebbe sciogliersi in primavera. Se infatti in quei mesi verrà superata l’emergenza sanitaria e quella sociale, i lavoratori potrebbero cominciare a pensare al pensionamento anticipato. Il settore maggiormente colpito dai pensionamenti di massa potrebbe essere quello scolastico: dopo due anni gravati da contagi e dall’impossibilità di svolgere normalmente le lezioni e gli esami, potrebbero essere molti gli insegnanti che decideranno di andare in pensione. Per loro le richieste non potranno essere inviate dopo il 7 dicembre.