Intervenuto ieri sera ad Agorà, il professor Galli del Sacco di Milano ha spiegato che il lockdown generalizzato prima o poi sarà necessario.
Leggi anche ->Scenario 3 | cos’è e cosa prevedono Ministero della Salute ed ISS
Galli spiega che allo stato attuale tutti i reparti che si potevano riconvertire in reparti Covid sono già stati riconvertiti e che non ci sono ulteriori margini di manovra in tal senso. Quindi se la prende con alcuni giornalisti che hanno offerto una narrazione non veritiera della situazione al Pronto Soccorso: “Qualcuno che si candida a premio Pulitzer trova vuoto il pronto soccorso di un ospedale e neanche domanda se per caso non era stato chiuso per eccesso di arrivi di malati”.
Leggi anche ->Dpcm Conte | ‘Contagio preoccupante | pronti aiuti massicci a chi soffre’
Galli precisa poi che si riferisce al proprio ospedale e spiega come la situazione sia tesa ed i collaboratori già molto stressati. Uno stress al quale per il momento stanno reagendo bene, ma che alla lunga potrebbe logorarli. Quindi tornando alla polemica con i giornalisti aggiunge: “determinati giornalisti, pur di sottolineare in senso diminutivo le realtà per interessi che lascio chiaramente interpretare a chi vuole interpretarli, fanno anche della disinformazione rispetto alla realtà vera delle cose”.
Se vuoi seguire tutte le nostre notizie in tempo reale CLICCA QUI
L’infettivologo del Sacco è convinto che il lockdown generalizzato sia pressoché inevitabile e che presto o tardi anche in Italia si adotterà una soluzione simile a quella adottata nelle scorse ore dalla Francia. Galli spiega che tale conclusione è tratta dalle parole del premier Conte, il quale ha spiegato che l’Italia al momento si trova nello scenario 3. Questo significa, spiega l’infettivologo, che tutta la struttura sanitaria nazionale fa fatica a rispondere a qualsiasi altra esigenza sanitaria dei cittadini italiani.
A tal proposito dice: “Questo è l’aspetto che io trovo uno dei più angoscianti e preoccupanti. E significa che probabilmente andiamo verso una soluzione vicina a quella della Francia”. Quindi successivamente aggiunge che da noi si tratta di capire “Quando arriveremo alla situazione francese, e non se vi arriveremo“. La sua speranza, in ogni caso, è che le misure messe in atto con il dpcm siano sufficienti a scongiurare che tale situazione di verifichi.