“Ora è peggio che a marzo”, a Verona situazione Coronavirus Italia alle prese con mancanza di medici e con un boom di ricoveri in terapia intensiva.
I contagi legati alla situazione Coronavirus Italia sono sempre più in aumento. Nella giornata di domenica 18 ottobre 2020 il bollettino in relazione a nuovi infetti, decessi e persone che hanno necessitato di un ricovero urgente in terapia intensiva recita i seguenti numeri: 11.705 nuovi casi, 69 morti, 146.541 tamponi svolti, 750 persone in terapia intensiva.
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A Verona la locale Azienda ospedaliera non ha esitato a parlare di “chiamata alle armi e della necessità di reclutare nuovo personale tra medici ed infermieri. Adesso è anche peggio rispetto allo scorso mese di marzo”. Il 17 ottobre 2020 ha visto la riapertura del reparto riservato ai malati di Covid-19, con già tanti posti occupati. Ma è la carenza di personale al momento a destare preoccupazione. Già in molti tra i professionisti del reparto sanitario stanno cominciando a vivere una situazione da incubo, come avvenuto tra febbraio e maggio scorsi. Ricoveri di continuo, turni lunghissimi da affrontare in un solo giorno ed il doversi esporre in prima persona, con il rischio di ammalarsi a loro volta. Tutto questo molti dottori ed infermieri stanno ricominciando a viverlo sulla propria pelle.
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Sempre a Verona si parla di “molte persone con sintomi da Covid 19 e pronti soccorsi saturi”. Questo attesta come la situazione Coronavirus Italia sia molto pesante e come, da febbraio 2020, il virus non abbia mai cessato di circolare. Nel suo intervento in diretta con il discorso a tutta Italia, ancora una volta il premier Giuseppe Conte, tra gli argomenti affrontati, ha invitato tutti quanti a rispettare le regole ben note. “Curate l’igiene delle mani, rispettate il distanziamento fisico, evitate gli assembramenti ed usate sempre in maniera consona la mascherina. Abbiamo più che raddoppiato i numeri di posti e di attrezzature per i reparti di terapia intensiva. Siamo aperti alla collaborazione con le varie regioni”.
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