Michele Morrone è il protagonista del film polacco ‘365 giorni’, una pellicola che ha generato scandalo, scopriamo per quale motivo.
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Poi per fortuna sono giunte alcune offerte lavorative ed ora il rinnovato successo di pubblico grazie all’interpretazione nel film erotico polacco ‘365 giorni‘. Presentato come la risposta a ‘Cinquanta sfumature di grigio‘, il film presenta una dinamica relazionale simile, con l’uomo prevaricatore e dedito a pratiche sessuali di dominazione e la donna che inizialmente è spaventata e soggiogata dalla sua violenza ma che alla fine riesce a farlo innamorare.
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L’intento di diventare una romanzata storia d’amore tra un uomo perverso ed una donna frustrata dalla vita di coppia è in parte fallito. La trama infatti sembra più che altro ricalcare i film erotici italiani degli anni ’70 -’80. Questo si traduce con un risultato meno riuscito dal punto di vista narrativo e di coinvolgimento ma più d’impatto sulle scene erotiche. Numerose sono state infatti le impressioni positive sulla veridicità delle scene di sesso, qualcosa che il film a cui si ispirava non è mai riuscito (o non ha mai voluto) fare.
A far discutere e creare scandalo, tuttavia, non è tanto la qualità della sceneggiatura né la resa esplicita delle scene di sesso, bensì la tematica trattata in sé. La protagonista, infatti, è una donna che viene rapita da un boss mafioso, il quale la tiene segregata in casa e la sfrutta sessualmente. La posizione dei contestatori è espressa con chiarezza dalla cantante britannica Duffy: “valorizza la realtà brutale dello sfruttamento sessuale, del rapimento e dello stupro”. E ancora aggiungeva: “Questo non dovrebbe rappresentare intrattenimento o essere descritto e commercializzato come tale. Non riesco a immaginare come abbia fatto Netflix a non rendersi conto di quanto sia negligente, insensibile e pericoloso”.