Intervistato sul caso di positività di massa dei calciatori del Genoa, Pregliasco ha spiegato il perché risultassero negativi giorni prima.
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L’altra domanda che un po’ tutti si stanno facendo è: com’è possibile che con tutti gli accorgimenti presi ci sia un caso simile? A questa ha risposto in un’intervista concessa a ‘Leggo‘, il virologo Pregliasco: “I calciatori sono come tutti gli altri cittadini, con la loro vita e l’aspetto famigliare e in questo contesto di comunità la possibilità di contagio è uguale per tutti. In Liguria inoltre la circolazione del virus è in aumento”. Successivamente ha spiegato che l’unico modo di evitarlo sarebbe far giocare il campionato in una bolla, così come accade in queste settimane negli Stati Uniti per i Playoff Nba. Il calcio, però, è uno sport differente, inoltre, qui si parla di un’intera stagione e non solamente della parte finale.
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Sul risultato contraddittorio dei tamponi in pochi giorni, l’esperto spiega che si tratta di un inconveniente che purtroppo si può verificare: “I calciatori quando sono partiti da Genova è plausibile che fossero negativi. È il limite dei tamponi che fotografano l’istantanea della situazione di quel momento. Il problema è l’incubazione del virus”. Insomma non sono i tamponi a non funzionare, ma è il naturale tempo d’incubazione del virus che può portare ad un esito negativo anche quando il Covid-19 è già entrato nell’organismo.
Come accaduto nel caso Genoa, dunque, un cittadino potrebbe risultare negativo al tampone e sviluppare l’infezione anche poche ore dopo. Pregliasco spiega che non c’è una soluzione definitiva a questo deficit dell’esame, dunque bisognerà accettare ed essere consci di questo margine di rischio. Infine esprime un parere sulla posizione della sottosegretaria Zampa: “È stata brutale. La mia ipotesi è quella di fermarsi due settimane sfruttando la sosta delle nazionali. Il problema però si riproporrà”.