Caso Genoa, l’opinione di Galli: “Possibile che i risultati dei test non siano corretti”

Intervistato sulla questione Genoa, il professor Galli ha avanzato l’ipotesi che i test debbano essere rifatti per avere una controprova.

Il mondo del calcio italiano in queste ore è in subbuglio per la notizia shock dei 14 casi di positività al Coronavirus dei calciatori del Genoa. Un numero così alto di casi, infatti, impone di capire se c’è il rischio di ulteriore diffusione del virus, se i calciatori del Napoli (avversari proprio del Genoa qualche giorno fa) possono incorrere nel rischio di contrarre il Covid-19. Inoltre la Lega deve adesso decidere cosa fare a riguardo, se permettere che la squadra ligure affronti i prossimi impegni o imporre il rinvio delle successive partite. In ultima analisi si valuta anche la possibilità di stoppare il campionato.

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Intanto emergono dubbi sui i risultati dei tamponi. A sollevarli è il professor Galli, virologo dell’ospedale Sacco di Milano. Intervistato da ‘Sky Sport 24‘, l’esperto ha infatti dichiarato: “Se tutti quei test erano negativi un paio di giorni fa, e ora invece sono tutti positivi, mi chiedo se la società abbia fatto immediatamente riscontri di questi test”. Lo stesso Galli ha anche aggiunto: “Qualche punto di domanda sulla faccenda del Genoa sorge: mi è già capitato in questi mesi vedere un’epidemia di positività che non si è rivelata tale, può capitare che sia un errore di laboratorio. Tutto questo necessita di una conferma”.

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Caso Genoa, Galli: “Non credo bisogna bloccare tutto”

Prima di prendere una decisione, insomma, Galli invita alla cautela e dice anche che per il momento non è il caso di imporre uno stop generalizzato: “Non penso che si debba ritenere di bloccare tutto da un momento all’altro, soprattutto in uno sport dinamico come il calcio”. Sulla questione si è espresso anche Bassetti, virologo dell’ospedale San Martino di Genova, che sulla propria pagina Facebook ha scritto: “Dopo poche ore dall’esito di tamponi negativi per tutta la squadra si è assistito a numerose positività con probabili conseguenze importanti sul futuro del campionato di serie A”.

Successivamente ha sottolineato come i tamponi alle volte possano dare una falsa negatività al virus: “I tamponi possono dare, da una parte una falsa patente di negatività e di liberi tutti e dall’altra produrre un esercito di positivi asintomatici“. A suo avviso l’analisi clinica e l’osservazione dei sintomi sono tutt’ora lo strumento più affidabile per contenere i focolai d’infezione.

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