Il caso Samira rimane un mistero: la donna è scomparsa da quasi un anno e non ci sono piste che portino al suo cadavere.
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Chi la conosce la descrive come una donna solare e allegra, una grande lavoratrice. Nessuno crede che possa aver lasciato in quel modo la sua vita e soprattutto la sua bambina. Inoltre era risaputo che tra lei ed il marito c’erano da tempo frizioni. Samira voleva abbandonare lo stile di vita musulmano in favore di quello occidentale, voleva insomma la totale emancipazione. Mohamed non era d’accordo con questa sua esigenza e questo creava spesso degli attriti. L’ipotesi degli inquirenti, dunque, è che Samira abbia comunicato la sua voglia di cambiare vita e Mohamed possa averla uccisa.
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Mohamed ha sempre negato di aver ucciso la moglie e le indagini di ricerca effettuate dalle forze dell’ordine si sono concluse con un nulla di fatto. Tuttavia il viaggio di Mohamed in Spagna è stato visto come un tentativo di fuga e ha convinto la procura a richiedere la misura cautelare in carcere in attesa del processo. Il procedimento a carico di Barbri inizierà il prossimo 21 ottobre, ad un anno esatto di distanza dalla scomparsa di Samira. L’uomo dovrà difendersi dalle accuse di omicidio e soppressione di cadavere, in un caso processuale che ricorda quello di Roberta Ragusa.
Anche la madre di Samira, Malika, si è detta sicura che la figlia non è scappata ma è stata uccisa. All’arrivo in Italia, infatti, la donna ha dichiarato alla stampa: “I primi giorni ho sperato che mia figlia fosse viva. Ora sono sicura sia morta. Voglio almeno avere il suo corpo”. Malika insomma spera un giorno di poter celebrare un funerale per la figlia, in modo da onorarne la vita e la morte, al momento però del corpo non c’è traccia.