Il presidente Usa Donald Trump rivela di aver minimizzato la pericolosità del Covid-19 per non generare il panico tra la popolazione.
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Le affermazioni del leader americano andavano in controtendenza anche con le mosse politiche effettuate. In questi mesi Trump ha dichiarato lo stato d’emergenza ed ha anche effettuato degli accordi di esclusività per la somministrazione di potenziali vaccini e farmaci. Il motivo di un simile comportamento diviene palese oggi, dopo che la ‘CNN‘ ha reso note alcuni stralci delle 18 interviste che il presidente americano ha concesso allo scrittore Bob Woodward. Da queste si evince come Trump fosse a conoscenza della pericolosità del virus e che l’abbia minimizzata di proposito per non generare il panico.
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Il contenuto integrale delle interviste verrà pubblicato insieme al libro intervista di Bob Woodward, intitolato ‘Rage‘. Come detto, però, la ‘CNN’ ne ha concesso qualche anticipazione dalla quale si comprende come Trump fosse a conoscenza della pericolosità del Coronavirus ben prima che mietesse vittime negli Usa. In un’intervista del 7 febbraio, infatti, il politico ammetteva allo scrittore: “Questa è roba mortale” e aggiungeva che dalle informazioni giunte risultava che fosse “Cinque volte più mortale delle normali influenze”.
Sul perché non abbia ammesso pubblicamente questo, il presidente Usa ha ammesso: “Ho agito in modo da ridurre il panico sul virus. L’ultima cosa che volevo era creare il panico”. In un’intervista concessa il 19 marzo, dopo che pubblicamente aveva dichiarato che il virus sarebbe scomparso e che tutto andava bene, ha spiegato a Woodward: “Volevo sempre minimizzare. E preferisco ancora sminuire, non voglio creare il panico”.