Da un convegno di suicidologia emergono dati inquietanti sull’aumento dei suicidi dovuto all’epidemia di Coronavirus.
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Da marzo ad oggi in Italia si sono suicidate 71 persone ed altre 46 hanno tentato il suicidio. Questi dati vengono fuori dal convegno nazionale di suicidologia e salute pubblica organizzato dall’Università Sapienza di Roma. Le cause che hanno spinto le persone a togliersi la vita sono state diverse: in alcuni casi hanno influito i problemi economici nati dopo il lockdown, in altri lo stigma nei confronti di chi è positivo e di chi ha superato la malattia. Un grosso peso ha avuto anche l’isolamento in periodo di lockdown.
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Parlando con i media, lo psicologo che ha curato il convegno, Maurizio Pompili, ha spiegato: “Il numero rilevante di casi riferiti dai mass media, pur non essendo una rilevazione statistica accurata, indica che nei prossimi mesi il suicidio potrebbe diventare una preoccupazione più urgente, sebbene ciò non sia inevitabile”.
L’esperto ha poi aggiunto che la maggiore preoccupazione è che si verifichi un incremento simile a quello registrato durante la crisi economica del 2008 (in quel periodo il tasso dei suicidi è aumentato del 12%): ” (La pandemia) potrebbe portare a un preoccupante incremento del numero di suicidi, che nei soli Usa è stato stimato in 75.000 persone in più in dieci anni”.