In una recente dichiarazione, Valentina Misseri giudica assurda la possibile scarcerazione del padre, ritenendolo il vero colpevole.
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Secondo la verità processuale accertata e confermata in tutti e tre i gradi di giudizio, ad uccidere la giovane Sarah sono state Sabrina e Cosima. La cugina era gelosa del rapporto che l’adolescente aveva instaurato con Ivano Russo, un cuoco di Avetrana. Da tempo Sabrina era infatuata del ragazzo e gli si era offerta, denudandosi nella sua auto. Ivano, però, l’aveva rifiutata e questo era stato uno smacco. Quell’episodio era stato raccontato proprio da Sarah ad alcuni ragazzi del paese, motivo per cui Cosima era infuriata con la nipote. Concordi nel darle una lezione, madre e figlia l’avrebbero sequestrata, legata e alla fine uccisa. A pesare sulla condanna c’è per i giudici anche il costante tentativo di depistare le indagini.
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Nonostante la condanna definitiva, Sabrina e Cosima continuano a definirsi innocenti e nei prossimi mesi cercheranno di fare valere la loro versione dei fatti. I loro legali hanno infatti chiesto una revisione del processo. A supportare l’innocenza delle due donne, oltre allo stesso Michele Misseri che di recente si accusato nuovamente, c’è anche Valentina Misseri, la sorella di Sabrina. In una dichiarazione riguardante la possibilità che il padre esca dal carcere già in settembre, la donna si è detta indignata.
La figlia di “Zio Michele” è certa della colpevolezza del padre: “Bella giustizia! Non solo per mia madre e mia sorella, che sono innocenti, ma anche per Sarah. Solo la gente è soddisfatta, perché ha avuto i colpevoli che voleva”. La donna spiega di pensare ad ogni giorno all’ingiustizia che stanno vivendo Cosima e Sabrina e aggiunge: “Fu indagata mezza Avetrana, ma il solo colpevole è mio padre”.
Valentina si è fatta un’idea anche di come sarebbe andato l’omicidio basandosi su una dichiarazione del padre nella quale raccontava di come avesse notato che la nipote stesse diventando una giovane donna. Quindi ritiene che alla base dell’assassinio ci sia un tentato abuso sessuale: “Credo che quel pomeriggio Sarah fosse scesa in garage senza suonare, perché sapeva che a quell’ora mamma dormiva, e che lui ci ha provato. Lei lo ha respinto con un calcio. Papà non ci ha visto più e l’ha uccisa”.