L’infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli, conferma che attualmente la situazione è meno grave rispetto a marzo.
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Parlando della seconda ondata e dei nuovi casi di infezione, infatti, l’esperto ha spiegato: “Rispetto alla prima ondata non c’è nulla di paragonabile: c’è un modesto stillicidio di casi da ricovero, ma non situazioni gravi in persone fragili, come nel passato”. L’altro aspetto che fa guardare al prossimo futuro con maggiore fiducia è l’età media dei contagiati: “I nuovi contagi riguardano i giovani che raramente vanno incontro a una malattia grave. Anzi, spesso sono asintomatici”. Nessun pericolo dunque? Non esattamente, poiché i giovani, specie se asintomatici, possono diventare mezzo di trasmissione del virus: “Il problema è che diventano un serbatoio di infezione. Ma non vanno demonizzati”.
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Nell’intervista concessa al ‘Corriere‘, Galli poi dice la sua sulle eventuali chiusure, spiegando che bisogna procedere seguendo il principio di cautela. Tuttavia ammette che si tratta di una decisione delicata: “L’alternativa è fra un eccesso di chiusure, che comprometterebbe la ripresa del Paese, e un eccesso di aperture che potrebbe risolversi con il famoso ‘passo del gambero’, il rischio di tornare indietro”. In conclusione l’esperto del Sacco di Milano sottolinea come la scelta spetti ai politici.
Il consiglio che si sente di dare agli italiani per i prossimi mesi è quello di vaccinarsi sia per l’influenza che per lo pneumococco: “E’ uno studio pubblicato sulla rivista Vaccine da cui emerge un dato importante: si infetta di più con il Sars-CoV-2 chi non è vaccinato contro il virus dell`influenza o lo Pneumococco. Viceversa sembrano più protetti i vaccinati”.