Il giovane Marco, ragazzo di 23 anni residente a Roma, ha denunciato un’aggressione immotivata da parte di poliziotto in borghese.
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Un incontro poco piacevole, ma nulla che non ci si possa attendere mentre si va in giro di notte. Tanto che a quel punto il giovane ed il suo amico pensano che lo spiacevole incontro si sia concluso in quel modo, ma sbagliano. L’auto grigia li raggiunge, gli sbarra la strada e li costringe a fermarsi. Il conducente scende dall’auto comincia ad insultare a minacciare il povero Marco e qualche istante dopo gli dà due ceffoni in pieno volto.
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Il 23enne pensa a reagire, ma l’uomo esce un tesserino e gli fa capire di essere un poliziotto in borghese. Marco è incredulo, anche perché l’agente a quel punto lo provoca e continua ad urlargli contro: “urla ancora ‘e mo che fai?’. A quel punto mi blocco. Non credevo ai miei occhi. Mi urlava ‘ti arresto’, ‘ti faccio sparare‘ e altre frasi rabbiose. Inizio a parlare chiedendo loro perché si stavano comportando così e per tutta risposta mi sferra un pugno in pieno volto”.
Con il volto pieno di sangue il giovane fa l’unica cosa che aveva senso fare: chiama i carabinieri. L’agente prova a togliergli il telefono ma non ci riesce e a quel punto sono i due giovani che bloccano lui ed il suo collega nel luogo in cui è avvenuta l’aggressione. Il 23enne viene medicato (verrà portato in ospedale per ricevere dei punti al labbro) e successivamente i carabinieri ascoltano cosa è successo dai due ragazzi e dai due poliziotti. La mattina successiva i due ragazzi hanno denunciato l’accaduto alla caserma dei Carabinieri.