Una coppia di influencer statunitensi è finita al centro di una bufera mediatica per aver rimandato indietro un bimbo cinese adottato 3 anni prima, perché autistico.
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Ad annunciare la scelta sui social sono stati gli stessi influencer, con Mika che con gli occhi lucidi ha ammesso di provare un senso di fallimento per la scelta compiuta: “aveva troppe esigenze particolari, a cui non riusciamo a far fronte, di cui non eravamo a conoscenza e di cui nessuno ci aveva parlato. Mi sento una madre fallita al 500%”. Quell’ammissione di colpa non è bastata ai loro follower e ai detrattori, i quali hanno cominciato ad inveire pesantemente contro di loro e a criticarli accusandoli di mancanza di empatia e sensibilità.
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Una decisione che solitamente è strettamente pertinente alla sfera familiare, nel loro caso è quindi diventata di dominio pubblico ed ha avuto importanti ripercussioni. La settimana di critiche e attacchi ha infatti convinto alcuni sponsor ad abbandonare la coppia per evitare che essere associati a loro significasse ricevere una pubblicità negativa. Ad esempio la Mattel (nota azienda produttrice di giocattoli) ha dichiarato a riguardo: “Abbiamo lavorato con quella famiglia in passato, al momento non c’è alcuna collaborazione e non abbiamo intenzione di avviarne un’altra in futuro”.
Tra le accuse più frequenti c’è quella di non aver pensato ai bisogni del bambino, ma solo ai proprio. C’è infatti chi gli scrive: “Essere abbandonati da una famiglia dopo tre anni e doversi riadattare ad un nuovo ambiente è traumatico per qualsiasi bambino, ancora di più per uno affetto da autismo”.