Si sono concluse le indagini sul cado del bimbo precipitato a scuola: per il pm la causa della morte è da attribuire alle due insegnanti e alla bidella.
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Dalle indagini è emerso che le due insegnanti presenti in classe, quella d’Italiano e quella di sostegno, gli hanno dato il permesso di andare in bagno e che in quel momento la bidella che doveva controllare il piano era assente. In teoria proprio la donna del personale ata avrebbe dovuto accompagnare il bimbo al bagno e successivamente in classe. In sua assenza una delle due insegnanti doveva fare le sue veci e vigilare sull’incolumità del bambino. Proprio per questo in dicembre la procura di Milano ha aperto un’indagine a carico delle due insegnanti e della bidella.
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Si sono concluse nelle scorse ore le indagini sul caso ed il pm ha accusato per la morte del bimbo precipitato sia le insegnanti che la bidella. Sulle prime due il magistrato ha scritto che hanno: “omesso la dovuta vigilanza sul bambino”, nell’avergli consentito di “recarsi ai servizi igienici fuori dall’orario programmato”, in violazione del regolamento dell’Istituto e della direttiva della scuola in materia di vigilanza degli alunni.
Per quanto riguarda la bidella, l’accusa è di “non avere prestato servizio nella zona di competenza secondo la mansione assegnatale e non avere vigilato sulla sicurezza ed incolumità dell’alunno (…) in particolare nello spostamento per recarsi ai servizi, per avere utilizzato il telefono cellulare per scopi personali durante il tempo in cui avrebbe dovuto effettuare la sorveglianza al piano”. Questa inoltre viene accusata di aver “lasciato incustodita una sedia girevole tipo ufficio in prossimità delle scale, determinando il pericolo che poi si è concretizzato, anziché riporla all’interno del gabbiotto”.