Il Ministro Boccia ha chiarito che se non si adotteranno comportamenti consoni si rischia di non poter riaprire agli spostamenti interregionali.
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Il ministro spiega in seguito che era logico attendersi che gli italiani avessero voglia di “correre“, dopo due mesi di quarantena, ma bisogna in ogni caso tenere conto di quelli che sono ancora i limiti. Ai trasgressori Boccia ricorda: “tra l’altro coloro che trasgrediscono le regole di convivenza, tradiscono i sacrifici che loro stessi hanno fatto. Per non parlare degli operatori sanitari, o degli italiani che non ci sono più. Che senso ha bruciare tutto per una notte da movida?”.
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Pur stigmatizzando i comportamenti errati verificatisi in tante città italiane, il ministro ci tiene a precisare che per il momento non c’è motivo di allarmarsi: “Sinora abbiamo usato il metodo del buon padre di famiglia, un po’ di bastone e un po’di carota: ha funzionato. Ma attenti ad un eccessivo allarmismo: stiamo parlando di una minoranza”.
Successivamente, parlando della scelta di De Luca di applicare delle regole più stringenti in Campania, Boccia spiega che il governo ha concesso piena autonomia nella gestione alle Regioni. Dunque il provvedimento del governatore campano è legittimo e tutti i sindaci si devono attenere alle disposizioni in esso contenute: “Se il Presidente della Regione Campania De Luca ha predisposto un’ordinanza restrittiva, quella ordinanza va rispettata, su questo non si discute”.