Per anni la polizia americana ha seguito la pista dell’omicidio di Ylenia Carrisi. Un detective riteneva potesse essere una delle vittime di un serial killer.
In questi anni sono state tante le piste seguite dalla polizia. Si è pensato che la ragazza possa essere stata rapita, morta in un incidente o uccisa. Una, più di tutte, ad un certo punto è sembrata la pista più concreta: quella che Ylenia fosse stata uccisa dal serial killer Keith Hunter Jesperson. L’uomo è stato arrestato nel 1996 ed ha confessato di aver ucciso 8 ragazze tra il 1990 ed il 1995. Tra queste una giovane dai capelli biondi, strangolata dopo averle offerto un passaggio in Lousiana.
Il dubbio che la ragazza uccisa potesse essere Ylenia è venuto al detective esperto di Cold Case Dennis Haley. L’investigatore ha scoperto nel 2012 che la figlia di Al Bano e Romina si faceva chiamare Suzanne, lo stesso nome della ragazza che Jesperson ha confessato di aver ucciso. Inoltre dalla ricostruzione del volto effettuata tramite il reperimento del cadavere e la descrizione offerta dall’assassino, emergeva un viso simile a quello di Ylenia. Infine la showgirl italiana era scomparsa da New Horleans nel 1994, luogo in cui l’uomo ha ucciso la ragazza.
Se vuoi seguire tutte le nostre notizie in tempo reale CLICCA QUI
Nel 2015, dunque, è stato richiesto ai familiari di inviare un campione di dna per il raffronto con quello della vittima. Nel dicembre dello stesso anno è giunto il risultato: la ragazza uccisa da Jesperson non era Ylenia. Si pensa che si tratti di una 15enne del luogo scappata di casa nello stesso periodo che si chiamava Suzanne. Questa, di fatto, è stata l’ultima speranza investigativa per capire quale sia stato il destino della figlia di Al Bano. Da quel momento in poi, infatti, non sono più state trovate piste affidabili.