L’adolescente Priscilla è scomparsa da casa a fine febbraio. Gli investigatori ne hanno trovato il cadavere pochi giorni fa, a casa dello zio.
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I genitori hanno denunciato la scomparsa poche ore dopo che la figlia era uscita. Priscilla, infatti, non rispondeva al telefono e nessuno dei suoi amici sapeva dove fosse. Le ricerche sono durate oltre un mese ed alla fine il cadavere della ragazza è stato trovato a casa dello zio Ruben Avila. Il corpo della 15enne era in stato avanzato di decomposizione, il che fa presumere che fosse morta già in febbraio. Il coroner ha trovato tracce di violenza fisica e sessuale.
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I sospetti sono ricaduto ovviamente sull’uomo, il quale si trovava già in carcere dal 9 marzo scorso. A quanto pare è stato arrestato dopo la denuncia di un’altra ragazza. Ruben l’aveva aggredita e cercato di violentarla. Quando gli agenti l’hanno interrogato sul cadavere della nipote, questo ha ammesso di aver stuprato e ucciso Priscilla. Un caso inquietante che si somma ad una serie di femminicidi avvenuti proprio nel periodo della quarantena. Il più scioccante finora era stato quello avvenuto in Messico, dove un estraneo aveva atteso che una donna uscisse per poter stuprare la figlia 14enne.
Fabio Scapellato