Il Pescara ieri è sceso in campo con le mascherine, un modo per manifestare la mancanza di controlli per il Coronavirus nel mondo del calcio.
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Il tecnico abruzzese, insomma, si schiera dalla parte di chi ritiene che le competizioni dovrebbero essere fermate per evitare conseguenze. Il fatto che i calciatori del Pescara siano scesi con le mascherine, infatti, era un piccolo atto di contestazione, un modo per dire che la situazione va presa seriamente: “Abbiamo cercato di dire: guardate che il problema c’è e forse si sta sottovalutando. Abbiamo fatto il minimo che potevamo fare, la priorità è quella della vita”.
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Ieri il ministro dello Sport Spadafora ha ventilato l’ipotesi di un’interruzione del campionato di calcio, ipotesi che diventerebbe concreta al primo riscontro di positività di un calciatore. All’ipotesi dello stop si è mostrato favorevole anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò. Favorevole all’interruzione delle competizioni è anche Nicola Legrottaglie: “Se si fermasse il campionato per tre settimane, non si potrà più riprendere in modo normale. Se anche non ci fosse calcio per 3-4 mesi non succederebbe nulla, chi ama la vita sarà d’accordo. Anzi, avremo la possibilità di curarci e aiutare chi ha bisogno”.