Un’equipe italiana è riuscita a scoprire la mutazione genetica che ha reso il coronavirus in grado di saltare dagli animali all’uomo.
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Dello studio si sono occupati i ricercatori dell’Università Bio-Campus di Roma sotto la guida di Domenico Ciccozzi e dello studente Domenico Benvenuto (primo autore). I risultati dello studio si possono trovare nella rivista specializzata ‘Journal of Clinical Virology‘. In questo vengono messe sotto esame le sequenze genetiche che hanno condotto al salto di specie che ha permesso al virus di aggredire l’uomo.
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Stando ai risultati dello studio la mutazione genetica che ha permesso al coronavirus di aggredire l’uomo sarebbe avvenuta tra il 20 ed il 25 novembre 2019. Ciccozzi spiega a ‘Tgcom 24‘ che si è trattato di una “Mutazione molto particolare“, un “Cambiamento decisivo”. Prima di entrare nel dettaglio l’esperto spiega che la mutazione genetica è un aspetto comune a tutti i virus (smentendo decisamente le ipotesi cospirazioniste): “muta in continuazione e cerca di cambiare aspetto per essere in equilibrio con il sistema immunitario ospite”.
Il soggetto della mutazione è la proteina superficiale “Spike“, quella che il virus utilizza per attaccare gli organismi in cui si insedia. A tal proposito Ciccozzi ha spiegato: “E’ stata la mutazione della proteina spike che ha permesso al virus di fare il salto di specie. E’ una proteina abbastanza conservata nella storia evolutiva del virus e questa mutazione le ha permesso di fare il passaggio dall’animale all’uomo, innescando l’epidemia umana”.