Dopo 3 anni di indagini sulla morte di Marco Cestaro è stata chiesta l’archiviazione dell’indagine. Ma la madre del ragazzo è pronta ad opporsi in tribunale.
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Sin da subito si è pensato all’ipotesi del suicidio, sia perché il rumore avvertito dal personale sembrava quello di qualcuno che si era gettato sulle rotaie, sia perché il ragazzo stava vivendo un periodo particolare. Pochi mesi prima, infatti, il padre si era tolto la vita sulle stesse rotaie. A questa ipotesi si è da subito opposta la madre del giovane, Anna Cattarin, la quale ha richiesto tre consulenze, due medico-legali e una cinematica.
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Nel corso dei successivi tre anni di indagine non sono state trovate prove riguardanti la pista dell’omicidio. Sebbene l’autopsia richiesta dal Pm abbia evidenziato: “L’ipotesi più probabile è il suicidio ma non si può escludere l’omicidio“, nei giorni scorsi è stata chiesta l’archiviazione del caso. La madre di Marco, però, non è d’accordo con questa decisione poiché è convinta che il figlio sia stato prima torturato e successivamente ucciso. Sulle pagine del ‘Corriere’ la donna spiega cosa la induce a pensare che si sia trattato di un omicidio.
Anna, infatti, ha in mano delle perizie medico-legali che evidenziano segni di tortura sul corpo del figlio: “Le indagini sono andate in un unico senso. Ma gli interrogativi sono tanti. Mio figlio ha avuto uno choc emorragico perché ha perso tre litri di sangue. Perché sui binari non ce n’era traccia? Perché il suo giubbotto è stato trovato rivoltato, come se gliel’avessero tolto?”. La donna ha spiegato anche chi potrebbero essere gli autori del brutale omicidio: “Lesioni da attribuirsi alla feroce aggressione di un branco. Il colpo mortale è stato inflitto con un mezzo tagliente sul lato destro del collo. Barbaramente torturato da almeno tre individui, che gli hanno fratturato le dita della mano sinistra, spezzato le gambe con un’accetta e spento sigarette sul petto e sul torace. In seguito il corpo veniva trascinato sul luogo del ritrovamento”.